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La mia mission

La mia missione è esaltare la bellezza della natura

La mia missione è preservare dal tempo i doni di Madre Natura come fiori, foglie, semi, bacche e conchiglie rendendoli gioielli indossabili unici grazie a resina, metallo e tanta passione.

Tramite i miei gioielli voglio trasmettere l'amore per la Natura, il rispetto per l'Ambiente e per tutti gli esseri viventi, la curiosità verso il mondo naturale.

Voglio mostrare la bellezza della natura in tutte le sue forme:

dal seme di Tarassaco, al fiore di Margherita fino alla fibra del Fico d'India.

Ogni singola creazione vuole preservare le caratteristiche e le texture uniche degli elementi naturali.

Un'altra mission è quella di farti avere Gioielli Artigianali Unici di Alta Qualità: 
Su richiesta creo Gioielli Personalizzati i cui tempi di realizzazione variano a seconda del lavoro da realizzare essendo tutti processi manuali.
Tutti i materiali che uso nelle mie creazioni li compro solo in Italia per garantire una qualità superiore.

Se desideri acquistare un gioiello contattami, farò il possibile per aiutarti!

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Chi sono - La mia storia

Ciao, sono Lucrezia e faccio il lavoro dei miei sogni:
l'Artigiana Botanica

Il mio nome è Lucrezia e vivo a Roma, ho sempre amato i fiori e la natura fin da piccola. A fine anni '90 la zona dove abitavamo faceva parte della periferia romana rimasta a metà tra città e campagna.
Passo la mia infanzia giocando immersa nella natura insieme ai nostri due alani Sasha e Otello, il bastardino Cesarino e le tartarughe di terra ghiotte delle fragole che erano piantate in giardino.
Mamma Lidia mi portava spesso in bicicletta a vedere le pecore che pascolavano vicino casa.

Crescendo ho superato un brutto periodo in cui i miei genitori hanno litigato per il mio affidamento.
Purtroppo ciò innescò poi una sequela d'eventi spiacevoli per una ragazzina di 11 anni, tra Tetto Azzurro prima e Tribunale dei Minori di Roma dopo.
Ma alla fine gli anni sono passarono e finalmente arrivò la maggiore età.


Al Liceo Linguistico ho studiato Inglese, Spagnolo e Francese e, nonostante la mia discalculia, mi sono diplomata perdendo solo 1 anno.

Mi sono iscritta all'Università La Sapienza di Roma prendendo la Triennale in "Cooperazione Internazionale e Sviluppo" un'interfacoltà di Scienze Politiche.
Durante gli studi lavoravo facendo volantinaggio per JustIt.

Mi sono iscritta all'Università perché volevo studiare per poi lavorare in campo ambientale, ma l'ho fatto anche per non deludere le aspettative di mia madre Lidia e mia nonna Maria, entrambe professoresse laureate con master che ripetevano sempre: "Nella nostra famiglia tutte le donne si sono laureate, senza laurea non vai da nessuna parte!" (io lì ancora credevo a  quella frase avendo loro come esempi, ma non sapevo che era anche cambiato tutto negli anni).

Scelsi questa facoltà perché era una delle poche in cui la discalculia non mi avrebbe causato problemi, inoltre si studiava per lavorare su problemi ambientali, ed io volevo lavorare proprio in quel campo.


Anche se ancora non si parlava di ambiente pazientavo, nel frattempo ho finito il primo anno con la media del 28/30

Purtroppo in aula di ambiente non si parlerà mai in quasi 1 anno e mezzo (a parte 1 lezione di Idrogeo-politica molto interessante) perché la facoltà allora era nuovissima alla Sapienza e c'erano cose da "aggiustare".

Infatti solo 3-4 anni dopo quell'anno la Sapienza migliorerà l'interfacoltà dividendola in "Cooperazione Internazionale e Sviluppo per l'Ambiente" e "Cooperazione Internazionale e Sviluppo per i Migranti" come doveva essere dal principio.

Morale della favola:
Andando per esclusione finii per scegliere una facoltà che non incontrava i miei interessi, studiavo cose che non riguardavano l'ambiente quindi mi sentivo molto demotivata.

Come se non bastasse quell'anno accaddero molte cose:
morì mia nonna Maria, feci un trasloco, e finii in una di quelle "relazioni tossiche" che durò 3 anni e mi creò non pochi problemi in famiglia e con gli amici. Non mi rendevo conto di molte cose, non sapevo e non potevo gestire il suo problema con l'alcol.

Proprio in quel periodo caotico presi una decisione importante che tutti, famiglia compresa, definirono totalmente folle:
Lasciai l'Università La Sapienza di Roma per trovare un'altra strada.

In quel periodo molti degli amici che avevo mi girarono le spalle, mi sono trovata "terra bruciata" intorno con amici e familiari.

Mia madre Lidia era preoccupata perché avevo lasciato gli studi e di questo ne ho sofferto.


In quel periodo ho intrapreso degli studi per diventare Assistente veterinario, ma quando ci hanno fatto vedere gli interventi chirurgici non me la sono sentita di continuare, proprio per il mio smisurato amore per gli animali.

Passai il 2018 facendo vari piccoli lavori e sperimentando a casa con diversi materiali tra cui resina, fiori veri e rame.

In quell'anno creo i miei primi Gioielli Personalizzati su richiesta per un paio di amici, e da loro ricevo i primi incoraggiamenti a vendere le mie creazioni in resina con fiori veri.

Di lì a poco chiedo e ottengo dal Comune di Roma il permesso per esporre e vendere le mie creazioni Artigianali, ed è così che apro il mio piccolo Banco a Roma, prima in zona centrale poi a piazza Bologna.

Le prime vendite, i primi clienti fissi, poi i primi mercatini e i primi successi: finalmente avevo trovato il mio posto nel mondo, il lavoro dei miei sogni e il mio Ikigai.

Oggi sogno di aprire il mio Negozio e Laboratorio Artigianale mobile a quattro ruote per girare tutta Italia (e perché no, magari tutta Europa).

Comprando le mie creazioni non compri solo dei gioielli: compri storie, emozioni, viaggi, ricordi e sostieni il sogno di un'artigiana che ama e rispetta la natura.

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